lunedì 2 ottobre 2017

La nostra Marcinelle



Sabato 23 settembre al De Greoene Waterman si è tenuto il club di lettura su La nostra Marcinelle, libro di Martina Buccione scritto per perpetuare la memoria della catastrofe dell’8 agosto 1956 avvenuta nella miniera carbonifera di Marcinelle.

In quella sciagura persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani (quasi la metà di loro, 60, era abruzzese, ben 23 provenienti da Manoppello, paesino di Cesare Di Berardino, nonno dell’autrice). Il racconto ci consegna da una prospettiva originale il micro-cosmo sociale della comunità delle famiglie di minatori italiani in Belgio, in particolare a Marcinelle, nel decennio tra il 1946 e il 1956, negli anni degli accordi “uomo-carbone”: braccia (duemila minatori italiani a settimana) in cambio di carbone.

La parola va direttamente alle fonti dirette della memoria, donne che hanno vissuto sulla propria pelle la perdita di mariti e padri nella miniera. Un testo corale che, attraverso i ricordi della mamma e delle due zie dell’autrice, ci catapulta nelle viscere della terra imbattendoci nel coraggio e nella determinazione di quei “musi neri”, nel loro mondo fatto di sacrifici, forza di volontà e valori semplici quali la solidarietà, l'autenticità, l'accoglienza.

La testimonianza di questi angeli del focolare ci fa rivivere -evocando paure, sogni, attività, giochi, canzoni, sapori, colori- la quotidianità di quella dura realtà in cui tuttavia si stava bene perché ci si accontentava delle piccole cose e si condividevano in allegria i pochi momenti liberi.

La discussione con i soci, i quali 61 anni fa avevano seguito in diretta dai media internazionali quest’immane tragedia, è stata ricca di spunti interessanti e di riflessioni profonde.


Con questo appuntamento è finita (purtroppo) la mia entusiasmante avventura alla Dante Alighieri di Anversa. Colgo l’occasione per salutare con gioiosa tristezza tutti i soci e ringraziarli per avermi accolta con generoso affetto e per avermi fatto riscoprire l’amore per la mia terra.

Manuela Ferraro

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